mercoledì 9 giugno 2010

Diario di una Professoressa stressata alla fine dell'anno scolastico

Sembra il titolo di un film di Lina Wertmuller, vero?


Oggi è stato l'ultimo giorno di scuola. Evvai! Direte voi... per gli alunni, dico io! Che peraltro sono ormai quasi tutti in spiaggia da qualche giorno, mica hanno aspettato fino ad oggi! La scuola dove lavoro sembra una serra, si boccheggia già dal mese di aprile, con magno gaudio dei proprietari dei distributori automatici di acqua e bevande fresche varie. Perciò comprendo i ragazzi che dalla fine di maggio non se la sono più sentita di venire a soffrire insieme a noi insegnanti. Vaglielo a far capire a chi da qualche anno ci costringe a contare ogni singola ORA di assenza dei ragazzi che , Dio non voglia, dovessero superare il tragico numero 248 determinerebbero la non validazione dell'anno scolastico e quindi l'impossibilità di valutare il percorso formativo dell'alunno. Ecco perché, alla presenza di pochi ragazzi ciondolanti e nullafacenti, ma rigorosamente presenti fino all'ultimo giorno per completare "la raccolta punti" (leggi ore di presenza per la validazione dell'anno scolastico), in questo periodo io e i miei colleghi portiamo freneticamente a termine tutti gli impegni burocratici di fine anno e da domani...via con gli scrutini ! Con la massima attenzione a bocciare il meno possibile, per carità, pena la riduzione delle classi, la perdita del posto di qualche collega padre o madre di famiglia, e...last but not the least (traduco : ultima, ma non meno importante motivazione) l'essere considerati insegnanti incapaci e fannulloni da chi se la ride godendosi i propri privilegi, senza considerare i difficilissimi contesti socio-economico-culturali in cui , specialmente noi insegnanti del sud (di frontiera, dico io) ci troviamo ad operare. E sfido chiunque a sostenere che la situazione di disagio in cui versano tante famiglie del sud d'Italia non condizioni negativamente il rendimento scolastico dei ragazzi.



Tutte queste chiacchere per spiegarvi perché questo mese niente progressi per il SAL dei sospesi.

Tutti i lavoretti languono e il blog pure. Non ho tempo neppure per grattarmi la testa. In casa si accumula sporco e biancheria da lavare e da stirare a montagne, si cucina solo per la sopravvivenza, il frigo sembra il Deserto del Sahara senza oasi, i letti non si rifanno da giorni e così via. In compenso si correggono centinaia di compiti in classe, si redigono sei relazioni finali che mai nessuno leggerà, si sciorinano programmi svolti in duplice copia (non si è mai capito perchè duplice!), si compila accuratamente il registro in tutte le sue parti (un vero e proprio romanzo d'appendice!), si contano assenze fino all'ultima ora, si prepara la MADRE di tutte le relazioni finali...quella globale del consiglio di Classe di cui sono Coordinatrice e guai a sbagliare una virgola, altrimenti sai che figuraccia! E poi attenzione...calcolatrice alla mano per calcolare le medie dei candidati agli esami! Per carità! Il Presidente di Commissione potrebbe contestarci i voti di ammissione!!!

Dopo decenni in cui abbiamo studiato per superare i Concorsi a cattedre e frequentato corsi di formazione e aggiornamento e ci è stato inculcato che gli alunni non sono numeri, ma che si valutano come persone l'una diversa dall'altra, che sono importanti i progressi conseguiti rispetto alla situazione di partenza, magari con faticoso impegno da parte loro, da parte nostra e delle famiglie......adesso ci dicono di prendere una calcolatrice e calcolare medie! E ci costringono pure a fare incredibili "slalom valutativi" per salvare l'anno scolastico ai nostri ragazzi. Quanti sei in pagella che sei non sono! What a nonsense! (Scusate, quando sono arrabbiata e/o stanca mi capita di pensare in inglese!)


Alla fine, dopo tanto stress, dovrebbero darci un Nobel...e invece...uno stipendio che fa ridere i polli depressi, aumenti contrattuali bloccati a tempo indeterminato, straordinari non pagati da due anni per mancanza di fondi e la consolante prospettiva che questa bella vita durerà fino ai 65 anni!


Ah già! Ci restano ancora i famigerati duemesidue di vacanza! Che, ve lo assicuro, se non ci fossero...chiuderebbero le scuole e riaprirebbero i manicomi! Ma, non c'è problema! Al Ministero stanno studiando il modo per farci stare a scuola fino a fine luglio.

Stiamo già attrezzando il cortile con ombrelloni, sdraio e barbecue!

11 commenti:

loryzuc ha detto...

Voglio dirti grazie per il lavoro veramente duro che fate,grazie a tutta la classe insegnanti che faticano per formare i giovani di oggi,io ho avuto esperienze sempre positive con tutti e due i miei ragazzi.Il grande diplomato lo scorso anno grazie alla scuola(i.t.i.s volta pa)è stato assunto in RFI (ferrovia).Sempre grazie ai professori che si spendono per formare giovani capaci.

monique 61 ha detto...

Ciao Rosa, io ti comprendo, e ti dico che sono messa anche peggio!!! Lavoro in accettazione front-office di una ASL, dove passano dalle 200 e più persone con problemi sanitari...telefono che squilla a più non posso, medici, che sempre più spesso ti chiedono l'impossibile....Corsi di aggiornamento concentrati ed eseguiti fuori dall'orario di lavoro, ore non pagate ma trasformate in recuperi, che non ti riesce di fare, perchè sempre a corto di personale....Poi la splendida idea della pensione a 65 anni... Naturalmente solo noi della P.A. Voglio proprio vedere un'infermiera, dopo 40 anni di turni in corsia....Forse è il paziente o ammalato stesso che assiste il personale!!!Io li ho fatti per qualche anno, e ci ho rimesso la schiena!!! Dimenticavo, lo stipendio, mi è stato ridimensionato, perchè non ho più determinate indennita' di turno e di rischio.Sono stata spostata in altre sedi, e collocata come tappabuchi con svariate mansioni,ricominciando sempre di nuovo, e da 3 anni e per altri 4 percepirò lo stesso stipendio, meno di un apprendista metalmeccanico, dopo 27 anni di servizio prestato in svariati posti di lavoro!!!! Ma và tutto bene!!! In fondo noi siamo tra le più fortunate, percepiamo ancora uno stipendio.... Rosa, che ci vuoi fare? Questo è come si ritrova il "Bel Paese"!!!! Buona serata, Monica.

Unknown ha detto...

non so se riaprirebbero i manicomi: moriremo d'infarto e si risolverebbe così il problema della pensione che non vedremo mai....

Silvia ha detto...

Il tuo lavoro è sicuramente impegnativo, considerando che hai nelle mani l'educazione e la cultura dei figli, vorrei dire nostri,ma purtroppo io non ne ho.Farlo con dedizione, come fai tu è una cosa bellissima e mi dispiace che in Italia ormai l'istruzione sia diventata così poco tenuta di conto.
Il lavoro in questi ultimi anni credo sia peggiorato in molti settori, sia pubblico che privato, personalmente ho la sensazione di vivere per lavorare e quel misero giorno che mi rimane a settimana di festa, solo e sempre il giovedì, non mi basta più per svolgere i lavori domestici, riposare e magari fare una passeggiata con la mia famiglia.La cosa triste è che, come dice Monique,dopo tanti anni anch'io sono retrocessa, per così dire, a fare un lavoro semplice,e gli studi che ho fatto non mi hanno assolutamente agevolato, adesso fanno dei test con dei profiler (ai quali non ho neppure avuto accesso)e non importa se sei stato bravo, disponibile, capace.
E' la mia, amarezza, perchè adesso è diventato un macigno andare a lavoro.
Mi ripeto sempre che tantissime persone stanno peggio, ma credo che basterebbe poco a rendere il posto di lavoro un luogo sereno dove guadagnarsi il pane.
Peccato.

❣❤ Daniela ❤❣ ha detto...

Ciao Rosa, ho letto tutto d'un fiato il tuo sfogo. Ti capisco condivido tutto quello che hai detto.
Ho tre figli per cui insegnanti ne ho visti e ne vedrò ancora moltie... come ti ho detto in un post precedete: "Avercene professoresse come te".
Ce ne sono, fortunatamente e noi ne abbiamo conosciute...ma hai dei colleghi che da te son distanti anni luce, che vanificano tutto quello che di buono (tanto) fanno le persone scrupolose e coscienziose come te.
I ragazzi però se ne accorgono, notano le differenze e alle insegnanti degne di questo nome riservano tante soddisfazioni.
Ti ringrazio e ringrazio le persone come te, che si dannano per dare un'educazione ed un insegnamento ai nostri figli... dico invece alle altre persone che insegnano solo per avere la busta a fine mese e stanno a casa tutte le volte che vogliono e fanno di tutto per dare votacci ai ragazzi... forse è meglio cambiare mestiere.

un bacione
daniela

Michelle ha detto...

E dobbiamo pure stare allegre, casa Rosa, perchè se faccio il confronto con tante mie coetanee (di poco sopra i 30 anni, cioè) risulto essere una Fortunata che ha un lavoro a tempo indeterminato!Anche per me, lavorando nella sanità, valgono le stesse identiche cose che hai detto tu per la scuola. Di più: farò leggere il tuo post a mia mamma, insegnante in pensione, e già immagino la sua reazione. Vabbè, pensiamo alla salute....
Baci dal Piemonte.

Unknown ha detto...

Cara Rosa,
hai ragione a sfogarti e buttare lì tutta la tua amarezza. Come ho letto dai commenti al tuo post, purtroppo, sei in buona compagnia...
Il mondo della scuola, così come la sanità e la pubblica amministrazione in genere, è un mondo complesso dove convivono persone capaci, responsabili, oneste e desiderose di fare bene e... gente che lavora solo per la pagnotta, che spera di portarla a casa con la minor fatica possibile...
Sono brutale, perdonami, ma non hai idea (o forse sì, lo sai meglio di me) di quanto male abbia fatto alla scuola l'idea che "l'importante è cavarsela, come non importa".
In questi giorni sto lottando con una delle mie figlie che mi chiede: "Ma perché devo continuare a dare il massimo, a rinunciare ad uscire, a divertirmi per studiare, quando nella mia classe c'è gente che fa le versioni con l'I-pod, scaricandole da Internet, e gli insegnanti fanno finta di non sapere? Perché io mi devo sbattere per recuperare un'interrogazione così così, e poi c'è chi ha viaggiato con la media del 4 fino all'ultima settimana di scuola (leggasi l'altro ieri) e con un'interrogazione da 5 viene promosso?"
Aiutami a darle una risposta, io non ci sono riuscita.
Elena

Unknown ha detto...

...un dubbio... forse ho scritto I-pod invece che I-phone. Ma il senso l'avevi capito, vero? Elena

Unknown ha detto...

Tanta stima e solidarietà a chi fa un lavoro impegnativo e importantissimo come il tuo, gli insegnanti non sono valorizzati e premiati quanto dovrebbero, adesso poi con i tagli alla scuola e l'età della pensione da aumentare per le donne...
Insomma coraggio e grazie!
Evelin

letizia ha detto...

Come ti ho già detto nell'altro post mio figlio quest'anno ha gli esami...e se ci è arrivato lo deve anche alla sua prof di italiano, una persona splendida che ha sempre guardato oltre i voti,proprio oggi mio figlio ha proposto ai suoi compagni di scrivere un pensiero da lasciare alla prof quando gli ho chiesto come mai mi ha risposto " se lo merita per quello che ha fatto per noi ".
Le sue parole mi hanno fatto capire che non la dimenticherà mai e farà tesoro dei suoi insegnamenti.Ciao Leti

Filly ha detto...

Rosa cara.. tanti pensieri e una situazione che va indietro come i gamberi
io possso dire grazie a chi come te ha cercato comunque di fare del suo meglio nonostante i continui "bastoni tra le ruote" messe dalle istituzioni
un abbraccio davvero forte