martedì 31 marzo 2009

Completo a maglia: maglione e poncho

Questo è un lavoro che ho appena completato per mia figlia. Appena in tempo per essere indossato in quest'inizio di primavera. Fra un po' dovrà essere riposto nell'armadio in attesa dell'autunno, perciò ve lo mostro subito, indossato dalla legittima proprietaria.



Per il maglione abbiamo ideato insieme un modello molto semplice, perché la lana melange nei toni del beige-ruggine-marrone era già decorativa di per sé. Ha un bordo a punto legaccio alto circa 5 cm sia alla base del davanti e del dietro, sia alla base delle maniche. Anche il collo, leggermente scivolato, è stato lavorato a punto legaccio dopo aver ripreso i punti lungo lo scollo. Per il resto è a maglia rasata, con una linea aderente ottenuta grazie ad alcune diminuzioni eseguite lungo i fianchi fino al punto vita, seguite da alcuni aumenti dal punto vita in su. Le maniche sono più ampie alla base e via via sempre più aderenti.

In questa foto si vede la linea svasata della manica.

Ecco il poncho realizzato eseguendo semplicemente due rettangoli uguali a maglia rasata con i bordi a legaccio, per riprendere il motivo del maglione. Poi ho piegato i rettangoli e li ho cuciti ottenendo il poncho con scollo a V. Per rifinire lo scollo ho eseguito un giro all'uncinetto a punto gambero.

Sapete qual è stata la cosa più faticosa e anche un po' noiosa da fare? Attaccare le frange!!!

Risultato? La "cliente" è rimasta soddisfatta! Si capisce dal sorriso, no?

domenica 29 marzo 2009

Tenda in lino e filet

Oggi è domenica e come di consueto, armi, bagagli e famiglia al seguito, sono andata a pranzo dai miei genitori. Anche loro vivono in campagna e nella loro villetta ci sono un'infinità di lavori e lavoretti realizzati da me, da mia sorella o da mia madre, alcuni dei quali meritano assolutamente di essere pubblicati. Perciò fra i bagagli ho messo la macchina fotografica e, dopo pranzo, mi sono messa all'opera.

Questa è la tenda della camera da letto.L' ho progettata io circa due anni fa: ho scelto gli schemi rielaborandone alcuni presi di qua e di là in varie riviste, ho deciso la disposizione del lavoro a filet e delle sfilature, ho scelto la finizione del bordo. Il lavoro però lo ha eseguito mia madre che è bravissima in tutti i lavori manuali creativi però, incredibile ma vero, mi ha sempre riconosciuto maggiore esperienza nel campo dell'uncinetto e quindi, con la modalità "lei il braccio e io la mente", abbiamo realizzato questa bella tenda.





Purtroppo non posso offrirvi una visione d'insieme perché davanti alla finestra c'è un divano che, in parte, nasconde la parte inferiore della tenda e quindi ho fotografato le varie parti separatamente. In alto si vede il pannello centrale con una cornice geometrica.


Questi sono il tramezzo e il bordo con le rose. Si intravede il piccolo bordo di finizione.


Questo è il pannello centrale visto da vicino. Una bellissima corbeille di fiori!
In questo particolare si può intuire come è stato attaccato il lavoro a filet alla stoffa. Per capire bene come si fa ci vorrebbe un PAP (passo a passo), cioè una spiegazione dettagliata fase per fase, corredata da foto. Ho in corso di lavorazione la tenda per la stanza di mia figlia, che riprenderò in mano fra breve. Quando sarà il momento di attaccare il pizzo al lino realizzerò il PAP e lo pubblicherò. Contateci!
Comunque i metodi sono diversi. Ad esempio con un punto cordoncino strettissimo, con il punto Parigi o, come in questo caso con l'orlo a giorno. In ogni caso bisogna avere un po' di pratica nel ricamare. Altrimenti non resta che eseguire il cordoncino a macchina o, meglio ancora, farselo eseguire a mano da ricamatrici esperte. La cosa avrà un certo costo, ma il risultato sarà più bello!

Carciofi alla contadinella

O meglio: "cacòcciuli a viddanedda", come li chiamiamo in Sicilia.

E' ancora tempo di carciofi e se li trovate teneri e non troppo grandi provate questo ottimo contorno tipico della mia regione.


Se riuscite a procurarvi i carciofi con le spine otterrete un risultato decisamente migliore.
Lo so, le spine sono fastidiose, ma il sapore è tutta un'altra cosa rispetto alle altre varietà.


Ingredienti
carciofi
aglio
prezzemolo (qualcuno aggiunge anche della menta)
sale
pepe
olio extravergine d'oliva (io uso quello ottenuto dalle olive dei miei alberi secolari: che fortuna!)
un limone
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Pulite i carciofi togliendo le foglie esterne finché non arrivate a quelle chiare e tenere, poi ripulite un po' il gambo, togliendo le parti verdi e accorciatelo, ma non troppo perché è buonissimo, tagliate la punta all'incirca fino a metà e immergete via via i carciofi in acqua acidulata con succo di limone. Poi allargate ogni carciofo a fiore, salate e pepate l'interno e metteteci dentro un po' d'aglio, prezzemolo e, se piace, anche foglioline di menta precedentemente tritati. Disporre i carciofi in un tegame che li contenga di misura, in modo da farli restare dritti sui loro gambi. Versate sul fondo della pentola un dito d'acqua e irrorate il tutto con dell'olio e.v.o.
Cuocete a fuoco moderato , aggiungendo ancora un po' d'acqua se necessario, finché non saranno diventati teneri. Sono ottimi sia caldi che freddi.

Un consiglio: quando si puliscono i carciofi spinosi è impossibile usare i guanti perchè si danneggerebbero. Come tutte avrete sperimentato, però, toccando i carciofi si anneriscono i polpastrelli e le mani diventano "impresentabili". Per evitare che ciò accada, prima di iniziare strofinatevi le mani con le bucce del limone spremuto per acidulare l'acqua. Ripetete l'operazione più volte mentre pulite i carciofi e vedrete che le dita non si macchieranno.

venerdì 27 marzo 2009

Pull a maglia in stile irlandese

Questo è un maglione......d'antiquariato o vintage, come si usa dire adesso. L'ho realizzai per mio marito prima ancora di sposarci, cioè circa ventitrè o ventiquattro anni fa. Oggi che mio marito ha "leggermente" (ehm ehm!) cambiato taglia, lo indossa mio figlio, che in pochissimo tempo è cresciuto a dismisura!





Usai un filato acquistato per corrispondenza sul catalogo MODAFIL, evidentemente di ottima qualità, vista la resistenza all'usura dimostrata!


Il modello della manica è particolare, credo che si chiami a sella o all'inglese. Le amiche più esperte mi correggano se sbaglio.



Schema e modello li copiai pari pari da un numero di Mani di Fata. E' una rivista che amo molto e in quel periodo ero abbonata. Ora non più, perchè non so più dove mettere le riviste. Ormai la mia casa ne è completamente invasa. Ogni tanto, però, ne compro qualche numero e la trovo sempre interessante.


Chi volesse schemi e spiegazione, mi scriva e li invierò. Non pubblico materiale tratto da riviste senza autorizzazione perchè il copyright va rispettato!

Borsa decorata con fiori ad uncinetto

Avevo questa borsa molto anonima e molta voglia di sperimentare vari modelli di fiori uncinettati trovati qua e là in rete. Allora ho preso il cesto degli avanzi di lana e mi è fiorita tra le mani questa decorazione.


Ho regalato molto volentieri la borsa alla più piccola delle mie sorelle che se ne è innamorata appena l'ha vista . Adesso mi dice sempre che la sua borsa fiorita è molto ammirata!

Non è carina? In questa foto si vedono meglio i fiori.



Mi sono ispirata soprattutto a delle fantastiche composizioni che ho visto su http://www.mypicot.com/.
Se non lo conoscete ancora visitate questo sito. E' meraviglioso, ve lo assicuro!
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In uno dei commenti mi è stato chiesto di spiegare come si fanno le spirali. Rispondo subito:
si avvia una catenella di una lunghezza un po' più abbondante di quella della spirale che si vuole realizzare. Puntando nella quarta catenella a partire dall'uncinetto lavorare due punti alti e poi tre punti alti in ognuna delle catenelle seguenti. Vedrete che il lavoro si disporrà automaticamente a spirale.
In rete si trovano diversi modelli di sciarpe realizzate con questa tecnica. Basta realizzare qualche altro giro, anche senza altri aumenti, e si otterrà un sciarpetta originalissima e molto di moda.
Ciao a tutte e grazie per i commenti!

giovedì 26 marzo 2009

Autocompiacimento: ogni tanto ci vuole!






Oggi il mio blog ha superato le 500 visite! Mi auto offro dei fiori e ringrazio di cuore tutte voi che avete passato un po' del vostro tempo a guardare e a leggere ciò che ho postato.

Questo è un risultato che mai mi sarei sognata di raggiungere in così poco tempo!

Particolarmente ringrazio coloro che hanno lasciato traccia del loro passaggio commentando o semplicemente salutando e abbraccio con affetto le amiche che si sono iscritte nel gruppo dei sostenitori.

Un grazie particolare lo devo a Sonia Maria che mi ha aiutata, senza saperlo, con i suoi preziosi consigli e che è stata la prima ad iscriversi fra i sostenitori.

Questa rosa del mio giardino è per te Sonia!




E' incredibile come in pochissimi anni io sia passata dal non saper neppure accendere il computer all'aver imparato ad utilizzarlo sia per lavoro che nel tempo libero e ora addirittura per gestire un blog che mi ha permesso in pochissimo tempo di conoscere virtualmente tante persone simpatiche e affettuose , anche se a volte geograficamente lontanissime, con le quali condivido interessi e passioni e che mi fanno tanta compagnia. Trovo che sia bellissimo rientrare a casa, aprire il blog e vedere quante visite ho ricevuto, leggere i vostri commenti, rispondervi, rallegrarmi per ciò che di bello vi succede e perfino preoccuparmi se qualche amica non posta da troppo tempo. E pensare che questo blog è nato per caso... Sì, cercavo di scrivere un commento e per sbaglio si è aperta la finestra di google blogger che mi proponeva di aprire un blog. Detto fatto!
Tra mille dubbi sul fatto di avere le capacità di andare avanti ho iniziato ed eccomi qui a festeggiare con voi le prime 500 visite!!!!!!!!!!!

Sono felice!




mercoledì 25 marzo 2009

Quadro con Madonnina a filet

Già che ci siamo vi mostro il quadretto che ho realizzato come capezzale sempre per la stanza di mio figlio.



So che è un genere che non a tutti piace e onestamente neanche io vado matta per i quadri a filet, soprattutto se sono di grandi dimensioni. In questo caso, però, ho tenuto fede a una promessa fatta alla Madonna mentre mio figlio era in ospedale.

Purtroppo lo schema era in fotocopia e si è rovinato. Se vi piace, con molta pazienza potreste copiare il disegno dalla foto. Se non ci riuscite fatemelo sapere e io proverò a copiarlo per postarlo.

Approfitto per ringraziare le nuove amiche che si sono unite al gruppo dei sostenitori del mio blog. Ciao e benvenute a tutte!

AGGIORNAMENTO 23 aprile 2011

Sul blog Le mie creazioni ho trovato un post dove Cinzia mostra lo stesso quadretto realizzato da lei, corredato di schema. Ringrazio Cinzia che mi ha autorizzata a creare questo link per voi.

martedì 24 marzo 2009

Tenda con bordo e tramezzo ad uncinetto filet

Anche la tenda per la stanza di mio figlio l'ho realizzata io, con la collaborazione di mia madre, che ha ricamato le sfilature a giorno.



E in lino a trama non troppo sottile, con tramezzo e bordo a filet. Il ricamo a giorno, secondo me, aggiunge un fascino particolare alle tende.


La foto è brutta, ma la tenda è graziosa. Lo schema era su un vecchio numero di Mani di Fata, ma io ho modificato il modello originale.

Trattandosi della tenda per la stanza di un ragazzo, ho scelto un disegno semplice e stilizzato.
Vi piace?

A proposito di ricamo a giorno oggi ho scoperto un blog dove si trovano schemi gratuiti a bizzeffe: quinhagraficos.blogspot.com . Se vi piace questa tecnica visitatelo e vedrete che bellissimi ricami!

AGGIORNAMENTO 10 agosto 2012
Oggi, navigando in rete, ho trovato lo schema di questo lavoro! Potete trovarlo cliccando sulla parola colorata.

domenica 22 marzo 2009

ricami facili


Da piccola avrei voluto imparare a ricamare, ma il fatto di avere in casa due ricamatrici sopraffine, mia madre e mia zia, che volevano insegnarmi, è stato alla fine controproducente. Vi chiederete perché. Il fatto è che qualsiasi tentativo io facessi non mi soddisfaceva perché non reggeva minimamente il confronto con quello che "le mie maestre" riuscivano a fare. I loro ricami erano puliti, perfetti tanto da sembrare dipinti. I miei al confronto sembravano...orme di galline, semplicemente orrendi! Ogni tentativo mi scoraggiava sempre di più. Inutilmente mamma e zia continuavano a ripetermi che ci voleva pazienza e tanto esercizio.



Finii per smettere perfino di provarci e cominciai a dedicarmi più assiduamente all'uncinetto e alla maglia, arti in cui ero decisamente più promettente.



Solo moltissimi anni dopo, praticamente pochi anni fa, mi sono riavvicinata al ricamo. Ho imparato il punto croce facendo questo tentativo, ovviamente monocromatico:






Piano piano mi sono appassionata, ho comprato decine di riviste e perfino un'enciclopedia. Ora posso dire di essere discretamente brava. Più avanti posterò altri lavori a punto croce, per la maggior parte realizzati per il corredo di mia figlia (eh sì, da noi si usa ancora prepararlo).


Dopo qualche tempo, un'altra bidella dalle mani d'oro mi ha fatto scoprire il punto filza (di recente ho scoperto che le amiche ricamatrici brasiliane lo chiamano bordado em vagonite). Ho provato e mi è piaciuto tantissimo, perché è ancora più facile, veloce e distensivo del punto croce. Con un po' di buon gusto nell'accostare i colori si ottengono lavori molto gradevoli. Questo è stato il mio primo tentativo:


Spero che dalla foto si apprezzino le tre diverse sfumature di verde. Rispetto allo schema originale io ho apportato una modifica: ho ripetuto il disegno a specchio e l'effetto è ancora più bello.

Questa tecnica è decisamente meno popolare del punto croce e quindi non è stato facile procurarmi schemi sempre nuovi. Però quelli che avevo, fotocopie di una vecchia pubblicazione, li ho quasi consumati a furia di lavorarci su, modificarli, cambiare le sfumature di colore. A proposito i risultati migliori si ottengono proprio usando tonalità diverse dello stesso colore disposte dalla più chiara alla più scura o viceversa.


Pochissimo tempo fa ho finalmente trovato in edicola uno speciale del mensile Mani di fata dedicato al punto filza e quindi potrò realizzare nuovi lavori. Quelli che ho già ricamato ve li farò vedere di tanto in tanto.


Da un po' di tempo mi frulla per la testa di provare con il punto Assisi, una variante del punto croce. Prima o poi...



sabato 21 marzo 2009

passeggiata in giardino

Lo scorso fine settimana ho fatto quattro passi in giardino e mi sono resa conto di quanti lavori bisogna fare. Mamma mia! Vi faccio vedere qualche angolo. Vi risparmio, invece, le erbacce e il disordine e le brutture che, inevitabilmente, si accumulano in giro durante l'inverno. Meno male che andiamo verso la bella stagione... oddio oggi non si direbbe proprio! E' il 21 marzo, ma non si può mettere il naso fuori perché piove. E allora, pazienza, lavori in giardino rinviati e passo un po' di tempo al pc.
Le violette selvatiche, sempre tra le prime a fiorire.




Il primo narciso! Sono tra i miei fiori preferiti. In secondo piano si intravede una fresia in boccio.





Le violacciocche. Profumano in modo incredibile!





Le bocche di leone. Le poche piantine sopravvissute all'inverno sono già in fiore. L'estate scorsa ne avevo di tutti i colori...

Certi fiori di campo hanno il loro fascino...


Questa è borragine, una pianta spontanea che ha tante virtù e viene usata in campo medico, in certi prodotti cosmetici e anche in cucina. A me piacciono tanto i suoi fiorellini viola.



Questa è una delle mie piante grasse che, nonostante sia stata rovinata dalla grandine, è fiorita abbondantemente come sempre!



E questo è un cespuglio di margherite rosa pronto ad esplodere in un'incredibile fioritura. Non vedo l'ora!


Come forse avete capito, il mio giardino è molto rustico, perennemente in fase di sistemazione, dà tanto lavoro a me e a mio marito, ma per noi è fonte di benessere e di tranquillità. Una vera terapia dopo lo stress del lavoro.E' per questo che abbiamo deciso di vivere in campagna. Abbasso i condominiiiiiiiiiiiii!

venerdì 20 marzo 2009

collana ad uncinetto

L' estate scorsa mia figlia ha trovato in spiaggia un sasso piatto di colore avorio, quasi perfettamente rotondo. L'ha raccolto e portato a casa e mi ha chiesto di farne un ciondolo per una collana. Voleva che assomigliasse a una ragnatela. Fatte un po' di prove è venuta fuori questa collana:





Ho lavorato le due "ragnatele" uguali per il davanti e per il retro del ciondolo, poi le ho unite con un giro di punti bassi imprigionando dentro il sasso. Per realizzare il cordino ci voleva qualcosa di più consistente di una semplice catenella e allora ho pensato di farlo così: ho avviato 5 catenelle, ho lavorato due punti alti doppi nella prima delle 5 catenelle, poi ancora 5 catenelle e due punti alti doppi nelle prima catenella e ho continuato così finché non ho ottenuto la lunghezza voluta per la metà della collana . A questo punto ho puntato l'uncinetto in un punto basso del contorno della ragnatela e ho lavorato l'altra metà del cordino. E' venuto non solo resistente, ma anche decorativo. Ho un po' abbondato con la lunghezza, in modo da poter chiudere la collana con un fiocco e regolarla di volta in volta a piacimento.

Il risultato, per essere il primo esperimento di bijou all'uncinetto non mi è dispiaciuto e anche mia figlia è contenta ed esibisce la collana abbastanza spesso. Ogni tanto però, anch'io ci faccio un giro!

Questo potrebbe essere un suggerimento per Cristina di *Lanando* che è anche lei alle prese con le sue prime collane e ha chiesto consigli per realizzare appunto dei cordini resistenti. Approfitto per salutarla e spero di esserle stata utile. Ciao Cris!


giovedì 19 marzo 2009

dolci tipici di San Giuseppe: sfince e sfinciteddi.

Oggi, tornando dal lavoro, ho avuto la sorpresa di trovare questo bel vassoio di "sfinciteddi", dolci fritti tipici siciliani che si preparano nel giorno di San Giuseppe. A proposito auguri a tutti i Giuseppe e a tutti i papà!








L'abilissima cuoca che le ha preparate è mia suocera, dalla quale da una vita cerco di farmi insegnare la ricetta, ma mi sento rispondere sempre allo stesso modo: "Le faccio a occhio." Non si riesce a tirarle fuori una parola di più. La prossima volta andrò a spiarla mentre le prepara e vi farò sapere. Questa è la versione più semplice di queste frittelle, fatte di semplice pasta fritta e alla fine passate nello zucchero semolato misto a cannella. Ne esiste una seconda versione con ripieno di ricotta non zuccherata. Semplicemente fantastiche!


Ma le vere, golosissime sfince sono queste:




La foto non è mia. L'ho cercata su Google. Ma io vi do la ricetta per ottenerle proprio uguali!
Me l'ha insegnata mio padre, maestro pasticcere da una vita (Auguri papà!).

Ingredienti:
500 g di farina 00
mezzo litro di acqua
200 g di strutto (spesso io uso il burro e il risultato è addirittura migliore)
15 uova da 50 g (se le uova sono più grandi ridurle a 12)
un pizzico di bicarbonato
Per friggere: 50% di olio di semi e 50% di strutto (ma se usate solo olio va bene lo stesso)
Per la crema:
1 kg di ricotta di ottima qualità ben scolata dal siero
500 g di zucchero semolato (regolatevi a gusto, io ne uso molto meno)
gocce di cioccolato (facoltative, ma io le metto sempre perché sono cioccodipendente)
ATTENZIONE: se preparate l' impasto con le dosi che vi ho indicato otterrete circa una trentina di sfince (dipende dalla grandezza) Abbondate nel preparare la crema. Se le volete decorarle tutte in una volta va bene una doppia dose. Potete anche prepararle in anticipo e decorarle in un secondo momento.
Per decorare:
scorze d'arancia candite
Pistacchi tritati
ciliegie candite


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Mettere l'acqua e lo strutto in un tegame e portare a bollore. Appena bolle versare la farina nel tegame tutta in una volta e mescolare energicamente con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un impasto omogeneo. A questo punto si aggiunge un pizzico di bicarbonato all'impasto che servirà a rendere le sfince più morbide.
Togliere il tegame dal fuoco e, senza lasciar raffreddare il composto, cominciare a incorporare le uova, una o due alla volta, senza aggiungerne altre se non si sono ben amalgamate le precedenti. Dopo aver incorporato tutte le uova l'impasto sarà morbido e si attaccherà al cucchiaio di legno.
Far scaldare abbondante olio insieme allo strutto in una padella profonda, finché comincerà a fumare lievemente. Formare con un cucchiaio delle palline della grandezza di una grossa noce e friggerle, poche per volta, finché non sono dorate. A questo punto, si deve fare un'operazione indispensabile che è un vero trucco da prestigiatori: con una paletta di legno, dare due o tre colpetti ad ogni sfincia finché ognuna di esse non si sia aperta e gonfiata. Man mano che sono pronte, porre tutte le sfince ad asciugare su carta da cucina.
Precedentemente preparare la crema di ricotta mescolando quest'ultima con lo zucchero e passandola poi attraverso un setaccio per renderla fine e vellutata. Volendo aggiungere gocce di cioccolato fondente.
Infine coprire la parte superiore delle sfince con la crema e guarnire a piacere con scorza di arancia candita, pistacchi tritati e una ciliegia candita. Alcune pasticcerie, la preferita di mio marito per esempio, riempiono di crema con la sac à poche (tasca o siringa da pasticciere) anche l''interno delle sfince, con buona pace del dietologo!!! (Consiglio: se non possedete la sacca da pasticcere potete praticare un buchetto nella parte superiore della sfincia e riempirla con un cucchiaino. In questo caso prevedere che occorrerà ancora più crema).

martedì 17 marzo 2009

tenda con inserti ad uncinetto filet


Da un po' di anni a questa parte, con moooolta lentezza e ovviamente intercalando con altri lavori, sto realizzando le varie tende di casa in lino con inserti a filet e sfilature a giorno. Questa è la tenda del bagno. Peccato che la foto non sia venuta molto bene.



Questo è il medaglione centrale che ho disegnato io stessa modificando un po' il motivo del bordo.


In questa immagine si vedono meglio la bordura e il tramezzo. Li ho copiati da un libro comprato tanti anni fa. Ho aggiunto in più il motivo a gigliuccio.


Per le sfilature non ero ancora molto pratica e me le ha realizzate mia madre, che è una bravissima ricamatrice (soltanto?!!! Sa fare di tutto! E' un vero peccato che i dolori alle mani e la vista che si riduce sempre di più le abbiano tolto il piacere di fare). Grazie mamma!

lunedì 16 marzo 2009

completo a maglia per bambina




Questo completo me lo ha ispirato la deliziosa bambina alla quale era destinato: mia nipote. Il colore lo ha scelto lei molto prima che gli stilisti decretassero che doveva essere "alla moda". Le piaceva e basta. Allora io ho girato per mercerie finché non ho trovato la tonalità giusta e mi sono messa all'opera. Naturalmente ho abbondato nel comprare la lana e piano piano è venuto fuori tutto ciò che vedete nella foto.

Una carissima bidella, che lavora nella stessa scuola dove lavoro io, mi aveva fatto vedere una giacchina per bambina che aveva realizzato lei (per inciso, dovete sapere che in ogni scuola, immancabilmente, c'è una bidella esperta di maglia e uncinetto!) Il modello mi aveva colpito per quelle punte agli orli . Io decisi, però, di semplificare un po' il punto perché prevedeva anche dei pallini lungo le righe tra una treccia e l'altra che lo rendevano troppo "barocco" e mi inventai il collo a punte e la gonna senza le trecce.

Con la lana rimasta ho realizzato la borsetta e perfino........il cerchietto!!!


Che ne pensate?
Vi do qualche chiarimento sulla lavorazione:
le punte degli orli si iniziano una per una con un punto e si lavorano a legaccio, aumentando ai lati un punto ad ogni giro fino ad ottenere il numero di punti voluto. Poi si mettono i punti in attesa su una spilla da balia. Completate tutte le punte necessarie, si mettono tutte su un ferro e si inizia la lavorazione a trecce e rombi. Purtroppo non ho la spiegazione del punto, ma qualunque punto a trecce che vi piaccia può andare bene per realizzare il maglione. Quella che conta è l'idea, no?


domenica 15 marzo 2009

modulo ad uncinetto


Anche questo è uno dei tanti mini mini centri disseminati in giro per casa mia, frutto della mia voglia di sperimentare un modulo, un punto, un motivo, non appena lo vedo e ne sono colpita. Poi magari il lavoro non si sviluppa in qualcosa di più grande e impegnativo, ma io intanto lo sfizio di provare me lo sono tolto! Che volete,non è che abbia tanto tempo libero, perciò in genere non metto in cantiere dei mega lavori . Se trovo quello che per primo ha messo in giro la voce che gli insegnanti lavorano "solo mezza giornata" lo faccio nero! Fra riunioni, compiti da correggere, generalmente pieni di errori, lezioni da progettare... altro che mezza giornata! Aggiungi poi quelle quattro cosette che ogni madre di famiglia si ritrova da fare in casa, il tempo che resta di solito è quello che, a tarda sera, quando tutti sono a nanna, dedico alla televisione, immancabilmente con un uncinetto, un ago o un paio di ferri in mano!
Questo modulo me lo ha insegnato una signora che, ripetendolo chissà quante volte, aveva realizzato un copriletto meraviglioso. E quando mai ce la farei io a finire un copriletto!!!
Comunque, se qualcuna di voi fosse interessata alla spiegazione potrei postarla. E' un po' lunghetta, ma ...chiedete e vi sarà dato! Buonanotte a tutte!
AGGIORNAMENTO DEL 4-12-2009: HO TROVATO LO SCHEMA DI UN MODULO MOLTO SIMILE, MA SENZA LA ROSELLINA CENTRALE, SUL BLOG DI EDIVANA. PER VEDERLO CLICCATE QUI.

persone speciali

Qualche giorno fa ho trovato fra gli ancora poco numerosi sostenitori di questo blog un nuovo nome che, a prima vista mi è sembrato strano. Sono passata allora a fare una visita all'indirizzo indicato e ho avuto una bella sorpresa: si tratta del blog di una scuola per "persone speciali" che si trova a Foz do Iguacu (Paranà) in Brasile.

Chi sono queste "persone speciali" ?Sono quelle persone che negli ultimi anni abbiamo sentito definire in tanti modi: handicappati, portatori di handicap, persone in situazione di handicap, disabili. L'ultima moda è definirli "diversamente abili". Mai avevo sentito definirli "persone speciali". Eppure è proprio questo che sono. Persone in difficoltà, ma speciali davvero! Nel mio privato e nella quotidianità del mio lavoro ho spesso a che fare con "persone speciali" e speciale, sempre, è il rapporto che mi lega a loro. Nei tanti anni d'insegnamento che mi ritrovo ormai alle spalle ho conosciuto tanti ragazzi e ragazze "speciali" e sono rimasti tutti nella mia memoria e nel mio cuore, perché mi hanno dato sempre molto di più di quello che, pur con tanta buona volontà, io ho potuto dare loro.

Ecco perché ammiro tantissimo i volontari di questo centro brasiliano, che riescono, senza nessun contributo statale, a portare avanti tante straordinarie, costruttive attività con cui riescono ad autofinanziarsi. Bravissimi!

Io visiterò spesso il loro blog e invito tutti coloro che passano di qui a farlo. Da oggi lo trovate fra i miei preferiti.



venerdì 13 marzo 2009

Ricami...riciclati

Oggi è venerdì, giorno di mercato. Io ci vado spesso, mi serve soprattutto a svagarmi, oltre che a fare la spesa risparmiando un pò. A volte vado a dare un'occhiata alle bancarelle dell'usato dove si trovano anche vecchie cose ricamate o uncinettate. Questi quadretti, che fanno bella mostra di sè sulle pareti di casa mia erano dei centrini che mi sono procurata proprio così e che ho riutilizzato, penso, valorizzandoli. Che ne dite?



Io abito in campagna e questi quadretti sono proprio adatti allo stile della mia casa. Non vi dico i complimenti delle mie amiche!

mercoledì 11 marzo 2009

Riso dolce al latte

La prima volta che mio marito, allora fidanzato, mi parlò di questo buonissimo risotto dolce che era una specialità di sua madre, io rimasi un po' sconcertata. Un risotto dolce? Che stramberia è?

Una sera,però, mia suocera lo preparò e me lo fece assaggiare. Una scoperta piacevolissima! Il riso si presta benissimo a preparazioni dolci! Provare per credere. Questo poi non è un dessert, ma un vero e proprio piatto unico, solo che ...è dolce!











Io spesso lo preparo la sera e dopo basta della frutta fresca ed ecco rimediata la cena.
Si prepara così:

Ingredienti per 4 persone:

un litro di latte
400 g di riso
100 g di zucchero (meglio però regolare a piacere)
la buccia di un limone non trattato (non grattugiata)
100 g circa di cioccolato fondente
cannella in polvere q.b.
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Mettere il riso in una pentola e coprire con acqua fredda e far cuocere finchè il riso non risulti parecchio al dente, praticamente a metà cottura. Poi scolarlo e metterlo da parte.
Nel frattempo, in un'altro tegame, mettere a bollire il latte con la buccia del limone. Quando arriva al bollore versare nella pentola lo zucchero e il riso. Abbassare il fuoco e continuare la cottura mescolando spesso per evitare che il riso si attacchi al fondo della pentola.
Mentre il riso cuoce tagliuzzare il cioccolato con un coltello. Quando il riso sarà cotto (a me piace non troppo cotto e non troppo asciutto) eliminare la buccia di limone, distribuirlo nei piatti e cospargerlo di cioccolato a pezzetti e di cannella.
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Quando ho riletto questa ricetta ho notato errori (che vergogna!) e dimenticanze, che ho corretto successivamente. Rileggetela, quindi, e scusate, ma spesso posto di notte quando sono molto stanca. Bye.

portapenne riciclato

Ho realizzato questo portapenne utilizzando spago , colla vinilica e creatività, riciclando un barattolino vuoto di patatine, quelle famose che vendono tutte belle impilate in barattoli di diverse lunghezze.

Scusate per la foto un po' scura, ma penso che renda ugualmente l'idea. Pensate quanti oggetti si possono riciclare con questo sistema e tanta fantasia!

martedì 10 marzo 2009

un centrino ad uncinetto

Questo centrino, che ho realizzato un po' di tempo fa osservando attentamente un campioncino del punto datomi da un'amica, è molto versatile perché si può realizzare in qualsiasi dimensione.

Il bordino di finizione lo ha inventato la zia che mi ha insegnato a lavorare a maglia e ad uncinetto quando ero bambina.

Purtroppo non ho un grafico da postare, però chi abbia un po' di esperienza nel lavoro ad uncinetto potrà copiare sia il punto che il bordino. Un aiuto che posso dare è questo: per gli archetti di catenelle che formano il motivo a farfalline si devono lavorare 10 catenelle per ogni giro e poi, al quarto giro bisogna fare 5 catenelle, un punto basso puntando l'uncinetto sotto il primo archetto e altre 5 catenelle. Nel bordo il motivo a farfalla è realizzato allo stesso modo, ma gli archetti sono di lunghezza diversa per ogni giro.Infatti sono rispettivamente formati da 10, 11, 12 catenelle. Nell'ultimo giro si lavorano 6 catenelle, un punto basso puntando l'uncinetto sotto l'archetto del primo giro, 6 catenelle. Negli angoli i punti alti da lavorare sono 7 nel 1° giro, 10 nel 2°,13 nel 3° e 15 nel 4°.
Spero di essere stata abbastanza chiara. Se qualcuna di voi volesse realizzare il lavoro e avesse bisogno di chiarimenti, basta chiederlo.

lunedì 9 marzo 2009

teiera a découpage


Sempre a proposito di découpage, questo è stato il mio primo lavoro in assoluto con questa tecnica che giudico divertente e interessante, ma nella quale non mi sono mai perfezionata. Praticamente sono ancora una principiante. Avevo questa teiera semplice semplice e l'ho trasformata aggiungendo la decorazione floreale che vedete. Per essere il primo esperimento non è male, via!

domenica 8 marzo 2009

sedia a découpage

Mia suocera mi regalò un po' di tempo fa, una piccola, vecchia sedia che lei usava da giovane per ricamare. Chissà quante ore avrà passato seduta a realizzare le sue opere d'arte! Peccato che ormai gli acciacchi dell'età non le permettano più di dedicarsi a questa agli altri hobbies femminili che le piacevano tanto. La sedia era alquanto malridotta, ma io decisi che era un "cimelio" di famiglia che non poteva essere buttato via o messo in un ripostiglio. Ci ho pensato un po' e, dopo averla ripulita bene, l'ho decorata con un po' di découpage e l'ho fatta diventare "LA MIA SEDIA PER RICAMARE".






Ovviamente, data la mia mania del riciclo, la carta utilizzata era della carta da regalo usata e da me conservata in attesa di riutilizzo futuro!